Dalla Cina con l'aeroporto


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Centuripe (Enna), 2 novembre 2011 – La Cina è vicina, dice il vecchio adagio. E non lo è mai stata così tanto, verrebbe da dire guardando all'inchiesta di RaiNews che andrà in onda questa sera alle 22 e in replica domenica 6 novembre alle 18,30. Al centro la realizzazione di un aeroporto che permetterebbe ai voli intercontinentali commerciali dalla Cina di atterrare nel cuore del Mar Mediterraneo, a pochi chilometri – si sottolinea dall'altra parte dell'oceano (atlantico) – dalla base di Sigonella, uno degli argomenti al centro del recente viaggio del segretario di stato Clinton a Pechino. E se la Clinton non ride, c'è qualcuno che, potenzialmente, si sta già fregando le mani: Cosa Nostra.

Soldi cinesi, idea italiana. La società interessata è la Hainan Airlines Company Limited (Hna) – 28 per cento delle azioni detenute dal magnate americano George Soros – attraverso la compagnia aerea del gruppo, la Grand China Air (proprietaria del restante 72 per cento della compagnia), che già nel 2009 si era interessata al progetto, parlando esplicitamente del potenziamento di cinque tratte verso l'Italia. Oltre alla tratta siciliana, infatti, sono previsti anche i potenziamenti di quelle con Milano, Venezia, Firenze e Roma, potenziamento dovuto anche al fatto che il nostro paese è diventata da tempo la prima meta turistica per i cittadini cinesi in Europa, superando anche i cugini francesi.

Il progetto è, però, idea dell'Università Kore di Enna, e prevede l'interesse – oltre che della facoltà – anche della Provincia di Catania, del Comune di Centuripe, della Provincia di Siracusa, dell'Autorità portuale di Augusta e dell'Interporto di Catania – i due principali collegamenti che l'aeroporto dovrebbe avere sul piano commerciale – nonché di Sviluppo Italia Sicilia.

L'aeroporto, che nei progetti dovrebbe essere fornito di una pista di 5 chilometri (lunga quanto quella di Malpensa) e costare sui 300 milioni, verrà costruito attraverso la partnership tra la società cinese e le autorità locali, necessaria a sbrigare in breve tempo questioni burocratiche altrimenti complicate come gli espropri necessari.

L'Unione Europea, nei giorni scorsi, ha praticamente negato l'utilità del Ponte sullo Stretto di Messina (ed il governo, su questa decisione, è ancora allo sbando); che la Sicilia debba “accontentarsi” dell'aeroporto?

Per Cosa Nostra, comunque, cambierebbe davvero poco.